L'invisibilità dell 'Uomo di Vitruvio e il libero utilizzo del genio di Leonardo
Leonardo è tra gli artisti che ha forse prodotto più opere la cui iconicità ha superato indenni le mode del tempo: la Gioconda, l’Ultima cena e l'Uomo vitruviano.
L'uomo vitruviano e la sua riproduzione sul retro dell'Euro (Commons PD) |
La Gioconda è visibile al museo del Louvre a Parigi, ed è ammirata giornalmente da circa trentamila visitatori, poco meno di 1400 visitatori al giorno sono previsti e contingentati per il Cenacolo, a Milano, il cui numero è contingentato essendo limitato dallo spazio dell’ex convitto dei frati e dall'esigenza di mantenere il microclima ambientale salubre per l'affresco .
E il famoso Uomo vitruviano dove si trova e quanti lo vedono?
La sua riproduzione la troviamo ovunque, tra cui quella stilizzata sulla moneta da 1 euro, ma l’originale è pressoché sconosciuto: si trova conservato alle Gallerie dell'Accademia di Venezia, chiuso in una stanza buia, al sicuro da luce e variazioni microclimatiche, essendo un fragile disegno eseguito su carta. Si può scrivere di zero visitatori all'anno, salvo forse rari studiosi e conservatori del museo.
E’ stata annullata anche una sua breve esposizione a Roma (5 maggio - 11 giugno 2024) prevista per la celebrazione del settantacinquesimo anniversario della Costituzione italiana, dove sarebbe stato mostrato con altri simboli italiani tra cui l'originale della Costituzione.
L’ultima esposizione di questo disegno ebbe luogo nel 2019 al Louvre, per celebrare il cinquecentenario della morte di Leonardo, esposizione preceduta da polemiche legate ai potenziali rischi legati al trasporto e alla visione pubblica del capolavoro, culminate un ricorso, respinto, al TAR a cura di Italia Nostra.
Tirando le file si può affermare che esiste un famoso capolavoro invisibile, nonostante ciò divenuto un’icona e da tutti ugualmente conosciutissimo grazie a sue riproduzioni, utilizzate come ornamenti grafici, opere derivate create da artisti ispirati dal dipinto e … puzzle!
Puzzle in composizione con l'uomo vitruviano (EBay DdC) |
Puzzle in quantità: il suo schema cromatico, con una base quasi monocroma attraversata da linee rossicce, e le raffinate linee del disegno, lo rendono idoneo ad essere sminuzzato in tante tessere di non facile ricomposizione, insomma permette un bel passatempo di non facile soluzione e che obbliga a ben osservare e conoscere i dettagli di questo disegno. Probabilmente gli appassionati di puzzle sono i migliori conoscitori dei dettagli di quest'opera.
L'ostacolo del codice dei beni culturali
Di conseguenza se non possiamo vedere l’originale, possiamo ammirarlo almeno nelle sue riproduzioni?
Qui nascono i problemi: Leonardo è morto da ben 505 anni e quindi, anche se esistessero, i suoi eredi diretti ormai non potrebbero vantare alcuna richiesta di pagamento di diritti d'autore sull'utilizzo di opere d'ingegno e artistiche del grande fiorentino. Ovvero non ci sono diritti d'autore.
Quindi tutti possono, se vogliono utilizzare le riproduzioni delle opere di Leonardo senza pagare compensi? No, almeno secondo la legge italiana, questo a causa di una contestatissima “invenzione”, relativamente recente, introdotta dal ministero dei beni culturali, trattasi del codice dei beni culturali e del paesaggio italiano, adottato nel 2004. Questo codice permette alle istituzioni culturali, come i musei, di richiedere il pagamento di una concessione per poter riprodurre i cosiddetti beni culturali italiani come "L'uomo di Vitruvio" in base agli articoli art 107 e 108.
Formalmente questa legge é giustificata con la necessità di controllare e vigilare il buon uso dell'immagine, ossia che questa non sia utilizzata in situazioni degradanti l'opera e il suo significato, in pratica la sua applicazione meno nobile è quella di far cassa, facendo pagare il diritto di utilizzo delle riproduzioni di opere d'arte. A questo riguardo sembra che gli incassi ricevuti da quando questo decreto è entrato in vigore siano inferiori alle spese necessarie per gestire tutte le pratiche burocratiche necessarie il i costi del personale addetto alla gestione dei permessi e degli incassi.
Prima dell'introduzione di queste norme in Italia, la situazione era simile a quella di quasi tutti gli altri paesi europei dove questi balzelli non esistono per opere per le quali il diritto d'autore ormai è scaduto, e la riproduzione libera di opere d'arte aiuta a farle conoscere e a promuovere turisticamente i luoghi che le conservano.
Inoltre questo codice contrasta con la normativa dell'Unione Europea, secondo cui le opere di pubblico dominio (come "L'uomo di Vitruvio") non sono soggette a divieti di riproduzione.
Il puzzle della Ravensberg
Due confezioni di scatole del puzzle della Ravensburg in vendita online (DdC) |
La famosa società tedesca Ravensburger, produttrice di giochi da tavolo, tra cui i famosi puzzle di ottima qualità, ha messo in vendita confezioni di puzzle da 1000 pezzi con l'uomo vitruviano, come ha in catalogo puzzle con opere di Van Gogh e Klimt, giusto per citarne due, senza problemi di sorta, e di conseguenza ne è nata una causa, arrivata in tribunale, tra la Ravensburg e il ministero italiano dei beni culturali.
Dopo una prima sentenza di un tribunale italiano, favorevole al ministero, ora un tribunale tedesco ha stabilito che questa legge italiana è valida soltanto entro il territorio italiano e non può avere un'estensione a livello mondiale . Di conseguenza la Ravensburg potrà tranquillamente vendere il suo puzzle ovunque, salvo che in Italia, dove sarebbe sequestrato.
La domanda che nessuno si è posto
L'immagine che utilizza la Ravensburg da dove proviene, chi l'ha eseguita e per quale scopo originario?
Ragioniamo: il disegno di Leonardo è in custodia al museo veneziano dal 1822, ossia prima che venisse inventata la fotografia, quindi di qualunque fotografia si tratti e qualunque sia il suo autore, questa immagine è stata realizzata formalmente sotto il controllo, e quindi anche si presume con il permesso, delle Gallerie dell'Accademia di Venezia ed evidentemente prima dell'introduzione del Codice dei beni culturali e del paesaggio italiano. E' applicabile la retroattività di questo codice anche ad immagini preesistenti e autorizzate?