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19 aprile 2024

Saudipedia, che non è la Wikipedia araba

 Saudipedia, che non è la Wikipedia araba

Wikipedia ha ispirato e quindi dato origine a numerose enciclopedie online, di carattere vario, delle quali fino ad oggi, nessuna è riuscita ad acquisire una significativa rilevanza nella rete.

Tra queste, forse una delle più interessanti è Saudipedia, la nuova enciclopedia governativa dell’Arabia Saudita.

Home page di Saudipedia con le scritte arabe
La home page di Saudipedia, arricchita con molte fotografie (DdC)


Top Home page Saudipedia tradotta automaticamente in italiano da Chrome
La home page di Saudipedia, arricchita con molte fotografie, (traduzione italiana automatica di Chrome)  (DdC)

Creatura del Ministero dell'informazione

Se il nome di questo ministero vi rimanda al mondo distopico di 1984, immaginato da Orwell, non vi sbagliate più di tanto, perché questo è il nome del ministero saudita incaricato della sua formazione.

Secondo Statscrop il sito Saudipedia.com è stato registrato il 3 agosto 2006, quando Wikipedia era in pieno sviluppo e la sua notorietà cresceva a dismisura., con la seguente descrizione:  
سعوديبيديا، ويمكن الإشارة إليها بالموسوعة السعودية، هي موسوعة سعودية رقمية متعددة اللغات، تنشر كل ما يخص شأن المملكة العربية السعودية، محلّية المحتوى.  ‎Saudipedia, denominata Enciclopedia saudita, è un'enciclopedia digitale saudita multilingue che pubblica tutto ciò che riguarda il Regno dell'Arabia Saudita, contenuti locali 
 e queste sono le sue Keywords:  الأسرة المالكة, الحكومة والسياسة, التاريخ, الجغرافيا, الشخصيات, الدين, الاقتصاد والأعمال, الثقافة و المجتمع Famiglia Reale, Governo e Politica, Storia, Geografia, Personalità, Religione, Economia e Affari, Cultura e Società.  
Al presente gli accessi al suo sito provengono quasi esclusivamente dall'Arabia Saudita, mentre i server su cui si appoggia sarebbero a Londra.

Se il nome del sito è stato registrato da tempo, l'iniziativa di far partire effettivamente l'enciclopedia è molto più recente e risale al 2023 e l'annuncio della sua messa online è stato fatto a Riad il 19 febbraio 2024 dal Ministro dell'Informazione Al-Dosari durante la Future of Media Exhibition (FOMEX), un evento entro il Saudi Media Forum, sul futuro dei mezzi di comunicazione. 

Questa enciclopedia  è un programma delle iniziative del programma saudita di Sviluppo delle Capacità Umane -da realizzare nell'ambito della Visione Saudita 2030 - e ufficialmente deve  diventare un riferimento di  conoscenza sul regno saudita, contribuendo ad arricchire e diffondere informazioni affidabili in modo enciclopedico. 

L'incarico di sviluppare l'enciclopedia, come caporedattore è stato dato a Hamed Alshehri, un giornalista, laureatosi nel 2009 all'Università di Dammam, la cui ultima ultima occupazione dal 2019, prima si essere incaricato dell'enciclopedia, è stata quella di specialista di comunicazione aziendale e relazioni con i media per il colosso petrolifero Aramco. 

La volontà ufficiale è  che Saudipedia  diventi il principale riferimento per le informazioni sull'Arabia Saudita. A questo riguardo Al-Dossary ha dichiarato: "Saudipedia mira a diventare la fonte primaria di informazioni sulla leadership, la popolazione, la storia, la geografia e la cultura dell'Arabia Saudita. Raggiungeremo questo obiettivo fornendo una piattaforma in più lingue, a partire dall'arabo." 

Quindi sulla carta è il prodotto di una nazione ricca, con uno sguardo verso le nuove tecnologie e al contempo fiera della sua  storia, del suo patrimonio  e della sua identità culturale distintiva.
Data l'ambiziosa presentazione è facile pensare che la speranza saudita sia che questa enciclopedia diventi il riferimento per il mondo arabo, contribuendo a migliorare l'immagine del regno e quindi la sua posizione politica nel confronto per la supremazia nell'area  rispetto all'Iran.

Non è la Wikipedia in lingua araba

Ad un confronto risulta chiaro che quello che c'è in comune fra Saudipedia e Wikipedia è  che entrambe sono enciclopedie online e l'utilizzo della struttura ad ipertesto, peraltro quest'ultima usata con parsimonia in Saudipedia, tutto il resto, sopratutto come filosofia di scrittura, utilizzo di fonti è differente.

La Wikipedia in lingua araba, come tutte le versione linguistiche di Wikipedia è scritta in forma comunitaria da volontari, ogni voce è "dinamica", ossia soggetta a revisioni, miglioramenti, ampliamenti e e non è scritta seguendo una precostituita linea editoriale ed è accompagnata dalla sua pagina di discussione. Saudipedia è scritta da redattori, per quanto non sia indicato chi siano e come siano stati selezionati, le voci sono statiche e scritte evidentemente seguendo una precisa linea editoriale.

I contenuti di Wikipedia sono disponibili con libera licenza Creative Commons Attribuzione-Condividi allo stesso modo per un loro libero utilizzo, mentre quelli di Saudipedia sono sotto copyright riservato al Ministero dell'Informazione saudita.

Banner footer di Saudipedia con indicazione del copyright da parte del ministero dell'informazione saudita
Banner footer con indicazione del copyright, link ai due social utilizzati (DdC)

Secondo alcuni commentatori lo scopo di Saudipedia sarebbe proprio quello di contrastare la informazione libera, fuori dal controllo governativo, come quella di Wikipedia, presente online anche per i lettori nel mondo arabo, creando una sua piattaforma propagandistica, ammantata con l'autorevolezza di un'enciclopedia, ma con contenuti censurati e sopratutto guidati dalle autorità.
E' certamente significativo che tra le sue 10 Keywords, ben 5 siano in qualche modo collegabili al potere saudita: Famiglia Reale, Governo e Politica, Personalità, Religione, Economia e Affari. 

La pagina di discussione della voce non esiste ed è sostituita da un form compilabile, che richiede il nome del compilatore, il numero del suo cellulare, la sua email e che potrebbe permetterne una gestione sotto forma di ticket aperto dal lettore e da chiudere da parte della redazione, Questa procedure sarebbe una innovazione. Certamente sono anche informazioni richieste che permettono volendo un feedback personalizzato, ma contemporaneamente, ad essere maliziosi, il controllo sulle contestazioni, che in ogni caso non sono rese pubbliche. 


Form per il feed (DdC)

Ogni voce, riporta al fondo l'elenco delle fonti utilizzate, che spesso coincidono con documenti sauditi

L'indicazione delle fonti (DdC)


Un'ultima considerazione sulla grafica:  è semplice, ma ben curata,  senza elementi di disturbo alla lettura e arricchita con fotografie di qualità professionale,  di cui almeno uno è sempre presente ad introdurre la voce.  

Esempio di voce
Inizio di una voce di archeologia (DdC)

Sul piano della fruizione la voce presenta alcuni "gadget" che la voce di Wikipedia non possiede o possiede in forma ridotta: la possibilità di ingrandire o ridurre le dimensioni dei caratteri in lettura, di condividere l'articolo sui social, di copiare con un click l'url della voce, e di stampare la pagina sempre con un click. Inoltre viene indicato il tempo previsto necessario per la sua lettura.

16 aprile 2024

L'invisibilità dell 'Uomo di Vitruvio

L'invisibilità dell 'Uomo di Vitruvio e il libero utilizzo del genio di Leonardo

Leonardo è tra gli artisti che ha forse prodotto più opere la cui iconicità ha superato indenni le mode del tempo:  la Gioconda, l’Ultima cena  e l'Uomo vitruviano.

Immagine dell'uomo vitruviano
L'uomo vitruviano e la sua riproduzione sul retro dell'Euro (Commons PD)

La Gioconda è visibile al museo del Louvre a Parigi, ed è ammirata giornalmente da circa trentamila visitatori,  poco meno di  1400 visitatori al giorno  sono previsti  e contingentati per il Cenacolo, a Milano, il cui numero è contingentato essendo limitato dallo spazio dell’ex convitto dei frati e dall'esigenza di mantenere il microclima ambientale salubre per l'affresco .

E il famoso Uomo vitruviano dove  si trova e quanti lo vedono? 

La sua riproduzione la troviamo ovunque, tra cui quella stilizzata sulla moneta da 1 euro, ma l’originale è pressoché sconosciuto: si trova conservato alle Gallerie dell'Accademia di Venezia, chiuso in una stanza buia, al sicuro da luce e  variazioni microclimatiche, essendo un fragile  disegno eseguito su carta. Si può scrivere di zero visitatori all'anno, salvo forse rari studiosi e conservatori del museo.

E’ stata annullata anche una sua breve esposizione a Roma (5 maggio - 11 giugno 2024) prevista per la celebrazione del  settantacinquesimo anniversario della Costituzione italiana, dove sarebbe stato mostrato con altri simboli italiani tra cui l'originale della Costituzione.

L’ultima esposizione di questo disegno  ebbe luogo nel  2019 al Louvre, per celebrare il cinquecentenario della morte di Leonardo, esposizione preceduta da polemiche legate ai potenziali rischi legati al trasporto e alla visione pubblica del capolavoro, culminate un ricorso, respinto, al TAR a cura di Italia Nostra.

Tirando le file si può affermare che esiste un famoso capolavoro invisibile, nonostante ciò divenuto un’icona e da tutti ugualmente conosciutissimo grazie a sue riproduzioni, utilizzate come ornamenti grafici, opere derivate create da artisti ispirati dal dipinto e … puzzle

Puzzle dell'uomo vitruviano
Puzzle in composizione con l'uomo vitruviano (EBay DdC)

Puzzle in quantità: il suo schema cromatico, con una base quasi monocroma attraversata da linee rossicce, e le raffinate linee del disegno,  lo rendono idoneo ad essere sminuzzato in tante tessere di non facile ricomposizione, insomma permette un bel passatempo di non facile soluzione e che obbliga a ben osservare e conoscere i dettagli di questo disegno. Probabilmente gli appassionati di puzzle sono i migliori conoscitori dei dettagli di quest'opera.

L'ostacolo del codice dei beni culturali

Di conseguenza se non possiamo vedere l’originale, possiamo ammirarlo almeno nelle sue riproduzioni?

Qui nascono i problemi: Leonardo è morto da ben 505 anni e quindi, anche se esistessero, i suoi eredi diretti ormai non potrebbero vantare alcuna richiesta di pagamento di diritti d'autore sull'utilizzo di opere d'ingegno e artistiche del grande fiorentino. Ovvero non ci sono diritti d'autore.

Quindi tutti possono, se vogliono utilizzare le riproduzioni delle opere di Leonardo senza pagare compensi? No, almeno secondo la legge italiana, questo a causa di una contestatissima “invenzione”, relativamente recente, introdotta  dal ministero dei beni culturali, trattasi del codice dei beni culturali e del paesaggio italiano, adottato nel 2004. Questo codice permette alle istituzioni culturali, come i musei, di richiedere il pagamento di una concessione per poter riprodurre i cosiddetti beni culturali italiani come "L'uomo di Vitruvio" in base agli articoli art 107 e 108.  

Formalmente questa legge é giustificata con la necessità di controllare e vigilare il buon uso dell'immagine,  ossia che questa non sia utilizzata in situazioni degradanti l'opera e il suo significato, in pratica la sua applicazione meno nobile è quella di far cassa, facendo pagare il diritto di utilizzo delle riproduzioni di opere d'arte. A questo riguardo sembra che gli incassi ricevuti da quando questo decreto è entrato in vigore siano inferiori alle spese necessarie per gestire tutte le pratiche burocratiche necessarie il i costi del personale addetto alla gestione dei permessi e degli incassi.

Prima dell'introduzione di queste norme in Italia, la situazione era simile a quella di quasi tutti gli altri paesi europei dove questi balzelli non esistono per opere per le quali il diritto d'autore ormai è  scaduto, e la riproduzione libera di opere d'arte aiuta a farle conoscere e a promuovere turisticamente i luoghi che le conservano.

Inoltre questo codice contrasta con la normativa dell'Unione Europea, secondo cui le opere di pubblico dominio (come "L'uomo di Vitruvio") non sono soggette a divieti di riproduzione.

Il puzzle della Ravensberg

scatole di puzzle dell'uomo vitruviano della Ravensburg
Due confezioni di scatole del puzzle della Ravensburg in vendita online (DdC)

La famosa società tedesca Ravensburger, produttrice di giochi da tavolo, tra cui i famosi puzzle di ottima qualità, ha messo in vendita confezioni di puzzle da 1000 pezzi con l'uomo vitruviano, come ha in catalogo puzzle con opere di Van Gogh e Klimt, giusto per citarne due, senza problemi di sorta, e di conseguenza ne è nata una causa, arrivata in tribunale, tra la Ravensburg e il ministero italiano dei beni culturali.

Dopo una prima sentenza di un tribunale italiano, favorevole al ministero, ora un tribunale tedesco ha stabilito che questa legge italiana è valida soltanto entro il territorio italiano e non può avere un'estensione a livello mondiale . Di conseguenza la Ravensburg potrà tranquillamente vendere il suo puzzle ovunque, salvo che in Italia, dove sarebbe sequestrato.

Altri utilizzi dell'Uomo di Vitruvio, al momento senza intervento del ministero
A sinistra pubblicità che utilizza un'opera derivata dall'Uomo vitruviano, al centro un pannello decorativo di un corridoio sempre con l'uomo di Vitruvio : è più che probabile che per entrambi il Ministero dei beni culturali non sia stato consultato, a sinistra una confezione di un puzzle, non Ravensburg, sull'uomo di Vitruvio in vendita su eBay e, al momento, non citata in giudizio dal Ministero  (DdC) 

La domanda che nessuno si è posto

L'immagine che utilizza la Ravensburg da dove proviene, chi l'ha eseguita e per quale scopo originario?

Ragioniamo: il disegno di Leonardo è in custodia al museo veneziano dal 1822, ossia  prima che venisse  inventata la fotografia, quindi di qualunque fotografia si tratti e qualunque sia il suo autore, questa immagine è stata realizzata formalmente sotto il controllo, e quindi anche si presume con il permesso, delle Gallerie dell'Accademia di Venezia ed evidentemente prima dell'introduzione del Codice dei beni culturali e del paesaggio italiano. E' applicabile la retroattività di questo codice anche ad immagini preesistenti e autorizzate?

E le immagini in Commons?

A questo punto può sorgere un interrogativo: le numerose immagini dell'Uomo vitruviano presenti in Commons richiedono, come spiegato in questo post , che siano nel pubblico dominio almeno negli Stati Uniti d'America e nel Paese di origine dell'opera, ma per l'appunto non lo sono in Italia. Accadrà qualcosa?

E infine vi è venuto il desiderio di conoscere e vedere il capolavoro invisibile di Leonardo ?

Scrivetelo nei commenti

27 marzo 2024

Commons il grande archivio multimediale

 Commons il grande archivio multimediale

Le immagini servono

Poiché spesso un'immagine vale più di mille parole e in molti casi le immagini sono essenziali per spiegare e descrivere meglio, tutte le enciclopedia hanno spesso accompagnato i loro testi con delle immagini, compatibilmente con la disponibilità dalle stesse, la difficoltà tecnica nel riprodurle ed inserirle tipograficamente e i costi connessi alla loro riproduzione, che è più complessa rispetto a quella di un testo composto da soli caratteri tipografici, almeno fino alla nascita della stampa col sistema offset.

Due tavole dell'enciclopedie che mostrano due stampe preparate per questa enciclopedia
Due illustrazioni da stampe  dell'Enciclopedie. Per esigenza tipografiche erano stampate su fogli separati, poi inseriti nel volume, le dimensioni potevano essere superiori a quelle della pagina e di conseguenza erano ripiegate. (Cjp24, Public Domain, da Wikimedia Commons , Sailko, CC 3.0 da Wikimedia Commons)

 

Inoltre, se una voce biografica o una di letteratura può anche essere fruibile senza immagini, lo stesso non è facilmente realizzabile per determinate categorie di argomenti, come arte, scienze naturali, geografia, per le quali le immagini sono indispensabili: una riproduzione di un quadro, una tavola anatomica, una carta geografica e l'immagine di una forma di vita non sono sostituibili neppure con migliaia di parole.



Tavole illustrative di enciclopedie dell'affresco Ultima cena di Leonardo, cartina geografica storica dell'Africa, tavola atlante Gray's anatomy, disegno di bovino
Stampa (1896) dell'affresco Ultima cena di Leonardo da Vinci, tavola cuore polmoni da Gray's Anatomy (1918), carta geografica dell'Africa del TCI per enciclopedia Treccani (1928),  tavola con immagine di bovina in Historiae animalium liber (1561) (No known copyright restrictions, Pubblic Domain, CC BY-SA 4.0 ,Public Domain, tutte le immagini da da Wikimedia Commons)


Infine, altre immagini utili, se non necessarie, sono quelle relative a disegni tecnici, panorami, schemi e funzioni matematiche.


Le immagini presenti in Commons per Wikipedia sono numerose e diversificate per tipologia grafica (disegni, stampe, fotografie, ecc) e per soggetto e per tipo di licenze associate
Stampa di modelli di trivelle dalla Nuova Enciclopedia Popolare (1849) (autore sconosciuto, PD), Atomium di Bruxelles (AwOiSoAk KaOsIoWa, CC BY-SA 3.0), Schema della battaglia di Waterloo (Gsl, PD), Visualizzazione 3D delle coniche (Svjo, CC BY-SA 4.0), Bacini fluviali dell'isola di Panay (Svjo, CC BY-SA 4.0), Riproduzione del cavallo di Leonardo ( Mister No, CC BY 3.0) Tutte le immagini da da Wikimedia Commons  


Per la produzione delle enciclopedie convenzionali le immagini solitamente provengono dall'archivio iconografico della casa editrice, a cui sono aggiunte immagini specificamente eseguite a richiesta da professionisti e immagini presenti in in specifiche raccolte o collezioni. Inoltre fino a non molti anni fa tutti gli originali delle immagini erano copie su carta.

Wikimedia Commons

Anche in questo campo Wikipedia ha modificato i paradigmi: tutte le immagini provengono da file creati dai volontari e ottenuti da fotografie, file grafici prodotti con i programmi di grafica al computer oppure scannerizzazione di originali. Condizione indispensabile è che questi file siano rilasciati, da chi ne detiene i diritti di immagine, con una licenza libera, che ne permetta il loro libero riuso, commercializzazione inclusa, e mantenimento della licenza stessa dopo il suo utilizzo., in altre parole nessuno può vantare diritti sulle immagini e imporre limitazioni o condizioni sul loro utilizzo.

L'immagine stessa, non viene inserita direttamente nella voce che illustra, ma è richiamata da un link al file immagazzinato in Commons al momento della visualizzazione della voce.

L'archivio in cui vengono caricate queste immagini e che le contiene, è a sua volta un grande progetto dell'universo wikipediano, che ha il nome di Wikimedia Commons ed è un grande database che ad oggi contiene più di 100 milioni  di file multimediali liberamente utilizzabili.

Abbiamo scritto file multimediali, e non semplicemente immagini, in quanto, come enciclopedia moderna e digitale, è possibile includervi anche file di filmati, file vocali, musicali.

In aggiunta essendo un database per la raccolta della libera conoscenza contiene anche documenti testuali o misti (tipicamente slide di presentazioni multimediali) relative alla diffusione della libera conoscenza.

Formati accettati di file

Commons, è concepito per essere una grande archivio di contenuti liberi, e per meglio adempiere a questo scopo, vengono accettati soltanto file nei formati liberi, ovvero quei formati per la cui lettura e riproduzione non è necessario utilizzare software, nella cui scrittura vi siano porzioni di codice non libero, che necessariamente sono presenti quando devono essere letti e decodificati file scritti in formato proprietario.

I file accettati sono:
  • ImmaginiJPEG (per le fotografie, preferito rispetto al WebP) è il formato maggiormente presente,  SVG (fortemente consigliato per la grafica vettoriale e disegni), PNG (preferito rispetto al GIF e al TIFF),  e  XCF. I diversi formati di file RAW non sono accettati, essendo proprietari delle diverse marche di apparecchiature fotografiche, pur presentando vantaggi in termini di qualità originale dell'immagine raccolta.
  • Audio: i formati audio più comuni sono proprietari e quindi questi file devono essere convertiti in: formato Ogg (usando FLAC, Speex, Opus o i codec Vorbis con l'estensione .oga), MIDI, WAV (formato 16-bit PCM e formato non compresso 32-bit IEEE), FLAC (.flac), MP3 (.mp3) o Opus (.opus).
  • Video: anche i file video richiedono una conversione a formati liberi: WebM usando i VP8/VP9 codec video con Vorbis perl'audio, o Ogg usando il codec video Theora. .
  • Animazione: GIF, APNG, SVG animate.
  • Documenti multipagina (libri, giornali, riviste, ecc.): PDF e DjVu.
  • Strutture 3D: STL.


Licenze accettabili

Il discorso sulle licenze è lungo e complesso e richiederà numerosi spizziki, in questo ci limitiamo ad indicare che Wikimedia Commons accetta esclusivamente contenuto multimediale che sia:
  • esplicitamente pubblicato con licenza libera (ovunque valida) oppure
  • nel pubblico dominio almeno negli Stati Uniti d'America e nel Paese di origine dell'opera.
Come potete notare, semplicemente dalle licenze delle immagini utilizzate in questo post, vi è una forte eterogeneità nei tipi di licenze associate alle immagini disponibili e questo pone fastidi per un utilizzo sistematico di questo database, dovendo ogni volta accompagnare l'immagine, non soltanto dal nome dell'autore, ma anche dalla indicazione della sua licenza, che talvolta differiscono di poco, come CC 3.0 e CC 4.0., e che formalmente per gli scopi illustrativi dell'enciclopedia, ed anche per le necessità in questo blog, permettono il medesimo utilizzo.

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